Mobilità, uno studio americano rivela che le bici non rallentano traffico e auto in modo sostanziale

Uno studio statunitense svela che i ciclisti non rallentano il passo degli automobilisti. Una delle lamentele più frequenti riguardo i ciclisti (soprattutto gli amatori), dunque, rischia di restare senza fondamento dopo lo studio pubblicato da alcuni ricercatori dell’università di Portland sul Transportation Research Record. Lo studio si è svolto in sei strade dell’Oregon, tenendo conto di due scenari: uno con un’auto alle spalle di una bici e un altro con un’auto alle spalle di un’altra auto. I risultati hanno mostrato che “le bici probabilmente non portano le auto a ridurre la propria velocità e, nella maggior parte dei casi, le differenze di velocità non sono significative da un punto di vista pratico”.

Se le strade, dunque, restano un pericolo per le bici, queste ultime non creano alcun problema di viabilità, come invece sostiene chi addossa ai ciclisti la colpa degli ingorghi. Lo studio, infatti, conclude sottolineando che sono state identificate “poche differenze statisticamente significanti tra i due scenari e le differenze di velocità erano spesso nell’ordine del miglio orario (corrispondente a 1,6 km/h, ndr) o inferiore”.  In conclusione, “pertanto, le differenze di velocità delle auto, con o senza ciclisti, sono trascurabili da un punto di vista pratico”.

Lo studio ha attraversato anche l’oceano ed è stato commentato dal dottor Ian Walker dell’università di Bath: “È bello avere dei dati che suggeriscono che condividere le strade con i ciclisti non rallenta nessuno. Molti dei sentimenti nei confronti dei ciclisti sono basati sul pregiudizio piuttosto che sull’analisi razionale”. Walker ha poi sottolineato come questo studio possa essere importante anche per far convincere le istituzioni a puntare sulla bici.

Il rovescio della medaglia, però, è che con questo studio i politici potrebbero anche convincersi che non ci sia bisogno di piste ciclabili se le bici non creano traffico e si tratterebbe di un enorme passo indietro in un momento storico in cui, nel Regno Unito e non solo, tutte le amministrazioni stanno investendo sulla mobilità sostenibile. Non bisogna infatti confondere il risultato di queste analisi con la sicurezza necessaria ai ciclisti per poter pedalare nel quotidiano.

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A cura di Nino De Maio

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