Parlamento Europeo, 51 deputati invitano David Sassoli a promuovere la mobilità dolce presso gli uffici UE di Bruxelles

Anche il Parlamento Europeo si sta interessando di mobilità dolce. Un numero piuttosto corposo di eurodeputati, guidato da Olivér Kozàk, attivo presso la Commissione Europea riguardo a queste tematiche, hanno scritto una lettera al presidente del Parlamento europeo, David Sassoli e al segretario generale Klaus Welle per darle una maggiore priorità. Secondo questo gruppo, la mobilità pedonale e ciclistica possono giocare un ruolo chiave nelle politiche climatiche comunitarie, soprattutto grazie alla diffusione di tali pratiche negli spostamenti casa/lavoro favorite dalla crisi da COVID-19, che ha limitato forzatamente il raggio degli spostamenti di molte persone.

A partire da tutti quelli che gravitano attorno agli uffici dell’UE a Bruxelles, che attualmente sono circondati da un traffico intensissimo di automobili e mezzi pubblici. I 51 deputati, membri del gruppo trasversale di europarlamentari per la bicicletta, invitano il presidente del Parlamento Europeo a iniziare a ridisegnare l’attuale sistema di trasporto a favore di pratiche più ecologiche. La lettera è stata spedita da Ciarán Cuffe, mentre a fare da portavoce per l’Italia è il Presidente FIAB e vicepresidente ECF, Alessandro Tursi che rivendica i passi in avanti fatti anche a livello nazionale.

“Pochi giorni fa abbiamo annunciato che anche Roma è entrata nella rete ComuniCiclabili – spiega Tursi – Se cambia la Capitale, cambia la mentalità nei ministeri e da lì cambia l’Italia”. Infatti, attivare una seria politica di mobility manager nella Capitale, permetterebbe a parlamentari e personale degli uffici di recarsi a lavoro utilizzando esclusivamente i mezzi pubblici, a piedi e in bicicletta. A cascata, questo modello potrebbe quindi poi essere riproposto in tutti gli enti locali.

La mobilità pedonale e ciclistica deve essere innanzitutto individuale come modalità di trasporto più sicura per spostarsi tra gli edifici sedi degli uffici dell’UE. Dato che la Commissione è la prima a sostenere la mobilità attiva all’interno dell’UE, la European Cyclists’ Federation (ECF) ritiene che questa sia il modo migliore per iniziare a dare l’esempio di come la mobilità dolce porti a grandi benefici in termini di prevenzione delle malattie e riduzione dell’inquinamento atmosferico.

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A cura di Giampaolo Evangelista

Architetto OAPPC della Provincia di Pavia, matricola 1182

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