Montello, auto travolge ciclisti impegnati nella discesa: condizioni gravi e politraumi

Ciclisti travolti sul Montello. È successo ieri, in località Colesel de Zorzi a Nervesa della Battaglia, dove si è registrato il grave incidente tra una automobile e alcuni ciclisti. Incerto il bilancio di quanto accaduto, con le fonti locali che riportano numeri e situazioni diverse. Secondo il Quotidiano del Piave, che mostra anche foto scattate sul posto, i ciclisti colpiti sarebbero tre, di cui uno trasportato in condizioni molto gravi in elisoccorso all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso, mentre gli altri due sono stati portati al San Valentino di Montebelluna, dove gli esami hanno riscontrato fratture multiple. TrevisoToday invece scrive di due ciclisti coinvolti, entrambi aventi riportato politraumi, ma non in pericolo di vita (anche se un 68enne sarebbe in condizioni più serie). L’eliambulanza sarebbe dunque rientrata vuota, dopo che era stata chiamata per sicurezza sul posto.

Incerta la dinamica di quanto accaduto, con i ciclisti che sono stati improvvisamente colpiti frontalmente da un’automobile che arrivava dalla direzione opposta. Secondo le prime ricostruzioni, i ciclisti stavano affrontando la strada in discesa, in un tornate dell’estremità est del Montello, poco distante dal Sacrario Militare. Intorno all’ora di pranzo, verso le 12:40, l’auto sopraggiungeva dunque procedendo in salita, entrando i contatto violento con i ciclisti. Non si conoscono al momento le cause che hanno portato alla collisione, con la autorità che stanno effettuando i rilievi del caso per attribuire le responsabilità alle parti coinvolte.

Sui social è ovviamente scoppiata l’accesa discussione, con toni troppo spesso irrispettosi e maleducati, sul mancato rispetto delle regole da parte degli automobilisti e dei ciclisti (specialmente questi ultimi accusati di essere particolarmente indisciplinati in alcune situazioni). Senza conoscere le dinamiche esatte difficile farsi un’idea sul caso specifico, ma è evidente che la categoria ciclisti è molto debole in strada e troppo spesso non considerata al pari degli altri mezzi che circolano.

Oltre alle misure che si stanno sviluppando soprattutto nelle grandi città in queste settimane, con attenzione a traffico e inquinamento, appare tuttavia sempre più necessario anche un intervento di sensibilizzazione verso la sicurezza e la condivisione delle strade. Come ricordato da Vittoria Bussi, recentemente, il Bonus Bici non basta a fare dell’Italia un paese ciclabile. I ciclisti devono essere protetti anche dalle istituzioni, lo ricordava anche Davide Cassani nei giorni scorsi.

Ovviamente, da parte dei ciclisti serve tuttavia sempre massimo rispetto delle regole. Tuttavia, lo stato deve anche metterci in condizioni di farlo: ad esempio, se le strade sono completamente dissestate sui bordi, lungo quella linea bianca su cui bisogna procedere per concedere spazio di sorpasso, diventa difficile pensare di poterlo veramente fare…

Condividilo con i tuoi amici:

A cura di Redazione SpazioBici

2 commenti

  1. Credo che molti ciclisti usino la strada perché si credono al giro d’ Italia non pensando che per la loro sicurezza i comuni spendono soldi pubblici per le piste ciclabili.

    • Come ogni categoria, esistono gli indisciplinati anche fra i ciclisti. Bisogna tuttavia considerare che non tutti i percorsi permettono di usufruire di piste ciclabili. La bici, come altri mezzi di trasporto, ha delle sue regole da seguire, ma anche dei diritti di cui i ciclisti godono, ovvero di poter pedalare sulle strade in sicurezza. Nel rispetto reciproco e delle regole del Codice della Strada bisogna imparare a coesistere in maniera sicura per tutti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *