Caduta in bicicletta: le 10 cose da fare per ripartire in sicurezza

Una volta imparato a pedalare non si dimentica mai come farlo, ma una caduta in bicicletta è un imprevisto sempre pronto a manifestarsi. Una banale distrazione, il comportamento scorretto di un altro utente della strada o le condizioni critiche del manto stradale sono alcune delle cause degli incidenti in bici. Per non rovinarsi l’umore e la giornata, però, basta sapere come comportarsi subito dopo. Scopriamo allora cosa fare se si resta coinvolti in una caduta in bici e come riprendere a viaggiare sicuri.

Caduta in bicicletta: cause e numeri

Nel 2018 gli incidenti in bicicletta in Italia hanno prodotto 219 vittime. Tra queste 188 sono stati gli uomini, 31 donne. Il 51,1% dei deceduti (112 in totale) avevano un’età superiore ai 65 anni. Nonostante il calo della mortalità pari al 13,8% rispetto all’anno precedente, resta preoccupante il dato sugli incidenti in bici. Il 30% di questi è frutto di un impatto con un altro veicolo, mentre le cadute autonome sono circa un sesto nel rapporto sul totale degli incidenti. Tra le principali cause di caduta in bici c’è il mancato rispetto delle regole del Codice della Strada (precedenza, distanza di sicurezza).

Caduta in bici: cosa fare

Vediamo allora come evitare conseguenze peggiori in caso di caduta in bici, soprattutto se questa non ha lasciato strascichi pesanti sul nostro fisico.

1.     Disimpegnare la sede stradale

Ogni caduta in bici fa storia a sé, ma a prescindere dalla strada su cui avviene è fondamentale liberare il prima possibile la carreggiata. Indipendentemente da dove si sia verificato l’incidente in bici, infatti, è opportuno mettersi in salvo e spostare il proprio mezzo dalla corsia impegnata. In questo modo si azzera il rischio di venire travolti dai veicoli che sopraggiungono. Questa regola vale per tutte le strade pubbliche e a prescindere dal punto in cui si verifica la caduta, che sia in prossimità di una curva o su un tratto rettilineo. Se, invece, si resta vittime di una caduta in una zona in cui è vietato il traffico veicolare, allora ci si può concedere un po’ di tempo in più per leccarsi le ferite.

2.     Sedersi e recuperare la lucidità

Chiunque sia salito almeno una volta su una bici conosce alla perfezione la regola: dopo una caduta il primo pensiero va alla nostra due ruote. Per un attimo, dopo averla recuperata o essersi fatti aiutare per spostarla, è meglio lasciarla da parte. L’adrenalina che fa seguito a una caduta in bici rischia di essere cattiva consigliera. Voler riprendere subito la marcia, a meno che non si sia impegnati in una corsa, è un errore da non commettere. Dopo aver liberato la carreggiata, infatti, la miglior cosa da fare è quella di sedersi e rifiatare. In questo modo, ammesso che le condizioni climatiche lo consentano, si può abbassare il battito cardiaco e recuperare la lucidità. Due elementi fondamentali per tornare in sella in tutta sicurezza.

3.     Non affrettare la ripartenza

Dopo una caduta in bici è meglio mettersi l’anima in pace. Ormai il problema è sorto e tanto vale prendersi qualche minuto in più. Quello che può sembrare tempo perso, non si rivelerà tale. Sarà soltanto un periodo congruo per recuperare energie e calma. In caso di ripartenza anticipata, invece, si rischia di aver sottovalutato la presenza di possibili traumi non emersi nell’immediatezza della caduta.

4.     Verificare le proprie condizioni fisiche

Chi è abituato ad andare in bicicletta ha una buona conoscenza del proprio corpo. Come valutare, però, l’entità di una caduta in bici? Non sempre si riesce a stabilire subito le conseguenze di un incidente in bicicletta, soprattutto se i “danni” non sono visibili. Accanto alle ferite provocate dall’impatto col terreno potrebbero presentarsi traumi di natura ossea, meno evidenti a un occhio non clinico. Per tutti questi motivi è importante prendersi qualche minuto per capire se esista o meno la possibilità di tornare a pedalare in sicurezza. Se così non dovesse essere, allora è il caso di chiamare i soccorsi.

5.     Non bere né assumere liquidi

A meno che l’entità della caduta in bici sia davvero leggera, bisogna resistere alla sete. L’assunzione dei liquidi è decisamente sconsigliata. Nella malaugurata ipotesi in cui si finisca in stato di incoscienza poco dopo, infatti, si favorirebbe il vomito e la possibile ostruzione delle vie aeree. Subito dopo un incidente è apprezzabile monitorare i parametri vitali con frequenza per rilevare eventuali alterazioni degli indici.

6.     Fare un rapido check-up della bicicletta

Se fortunatamente si sta bene e si è nelle condizioni di riprendere la marcia, non è detto che la nostra bicicletta sia d’accordo. Prima di tornare in sella è allora opportuno verificare le condizioni del mezzo con cui si è rimasti coinvolti nella caduta. Anche qui vale la stessa regola appena elencata: la strada di casa va ripresa in totale sicurezza. Il danneggiamento di uno qualunque dei componenti della bici mina la possibilità di farlo. Se la bici ha subito danni ai freni, al cambio o al telaio, è consigliato farsi recuperare da qualcuno e portarla in assistenza il prima possibile.

7.     Chiamare i soccorsi

Quando è indicato chiedere aiuto? In tutte le circostanze in cui una caduta in bici provoca giramenti di testa, ferite profonde o dolori evidenti, è consigliato richiedere l’intervento di un’ambulanza. All’operatore del 118 bisognerà fornire alcuni dati: luogo dell’incidente, le eventuali lesioni e se nell’incidente sono coinvolte altre persone. Bisogna sempre fare attenzione alle estremità. Se la mobilità delle mani è compromessa, è sconsigliato ripartire. La piena funzionalità delle dita è obbligatoria per utilizzare le leve dei freni e del cambio.

8.     Richiedere l’intervento delle autorità

Se si ritiene di non essere “artefici” di una caduta in bici, è utile far intervenire le Forze dell’Ordine. In ogni circostanza in cui l’incidente è stato provocato da un altro veicolo o dalle condizioni della strada, la cui manutenzione è compito delle singole amministrazioni, serve un verbale. Quello compilato dall’autorità intervenuta sul luogo faciliterà le operazioni per ottenere un eventuale indennizzo assicurativo.

9.     Documentare la caduta

La caduta in bici non è certo un evento da inserire nell’album dei ricordi, eppure fare qualche foto dell’accaduto può servire. Soprattutto a fini assicurativi. Tutta la documentazione prodotta in loco può rivelarsi utile in futuro. La richiesta di risarcimento danni passa sempre attraverso un numero consistente di prove da allegare.

10.  Portare con sé informazioni utili…agli altri

Un ultimo accorgimento va adottato prima di partire e ogni volta che si parte. Facendo i debiti scongiuri, è importante portarsi sempre dietro nella tasca posteriore della maglia, un foglietto, magari plastificato, contenente alcune informazioni cruciali. Quali?

  • Nome e cognome
  • Un contatto di emergenza
  • Eventuali informazioni mediche di rilievo, come possono essere allergie a medicinali, gruppo sanguigno o condizioni cliniche.

Non è necessario pensare al peggio: può essere di aiuto anche in un momento di semplice confusione, conseguente alla caduta in bici.

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A cura di Marco Ferri

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