Il boom della bici rischia di mettere in crisi… i produttori di bici. Dopo il lockdown, un po’ ovunque è rinata la passione per la bici, grazie anche agli incentivi delle istituzioni. Volendo restare in Italia, il bonus bici ha portato un aumento esponenziale della vendita delle biciclette, ma risultati simili si sono registrati anche in Francia e in Gran Bretagna e potrebbero ripetersi ciclicamente in tutte le zone del mondo che abbandoneranno il lockdown e dove la gente è ormai terrorizzata dal dover prendere i mezzi pubblici, che spesso hanno anche tagliato il numero di corse.
Il paradosso di questo ritrovato amore per la bici a livello globale, però, è che potrebbero non esserci abbastanza bici per soddisfare le richieste di tutti. Secondo il Financial Times, che ha analizzato nella fattispecie i rivenditori Decathlon, molti negozi sono in realtà vuoti perché i nuovi arrivi vengono esauriti in poche ore e spesso sono stati già prenotati con settimane di anticipo dagli acquirenti. I produttori, intanto, sia nei paesi occidentali che soprattutto nei principali paesi esportatori asiatici come Cina e Taiwan, non riescono a stare al passo con le richieste del mercato, generando dunque frustrazione sia in loro stessi che nei clienti.
Non va meglio nemmeno per chi la bici ce l’aveva già. Il vantaggio delle strade più o meno liberate dal traffico dei mezzi a motore ha portato molti a voler acquistare bici usate o risistemare le proprie a lungo abbandonate in garage. La conseguenza è stato un affollamento dei meccanici di bici, a loro volta pieni e quindi non in grado di sfruttare del tutto questo boom post Covid-19. Infine, dalla Cina sono anche scettici su un eventuale incremento della produzione perché temono che l’effetto del boom si esaurisca e la domanda globale possa tornare a scemare nei prossimi mesi.
Ovviamente, la speranza è che invece si possa continuare in questa direzione, non solo nei prossimi mesi in cui coesistere con il coronavirus sarà necessario, ma anche oltre. Gli investimenti di governi e amministrazioni locali, non solo in Italia, ma anche nel resto del mondo, sono un segnale importante in questa direzione e si spera che possano continuare. La mobilità sostenibile non è solamente una soluzione per superare questo periodo complicato, ma deve essere un rilancio verso un possibile mondo migliore, in cui le tematiche dell’ambiente e del benessere dei cittadini possono e devono continuare ad essere al centro dell’agenda.