Fase 2, le grandi città ripartono dalle bici. La ricetta di Milano, Roma e Torino: incentivi all’acquisto e più piste ciclabili per contenere smog e traffico

La Fase 2 dell’emergenza Coronavirus sarà all’insegna della bicicletta. Mentre dal 4 maggio 2020 diverse regioni italiane concederanno la possibilità di tornare ad allenarsi su strada rispettando le regole vigenti sul distanziamento sociale, le amministrazioni locali stanno ragionando sulla possibilità di rendere la bici un vero e proprio strumento di rilancio una volta terminata la fase più acuta dell’emergenza sanitaria. La bicicletta in tutte le sue declinazioni e come volano della ripresa, nelle grandi città e non solo. Bologna, Milano, Roma e Torino sembrano già pronte ad abbracciare linee guida volte a garantire una maggiore sicurezza negli spostamenti. La scorsa settimana, infatti, con lettera della Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta alla sindaca di Roma, Virginia Raggi, ha sollevato le problematiche correlate al trasporto pubblico e alla garanzia delle misure minime di sicurezza imposte dai decreti per il contenimento della pandemia Covid 19.

La FIAB ha proposto un piano di mobilità basato sull’introduzione di divieti ad alcune strade a determinati mezzi. Sulle stesse arterie la circolazione sarebbe riservata alle sole biciclette o ai mezzi più leggeri. Nello specifico si ipotizzava la possibilità di restringere o limitare alcune carreggiate come l’asse Nomentana-Ostiense, l’asse Tuscolana-Nomentana, l’asse Piazza Venezia-viale Trastevere-Circonvallazione Gianicolense, l’asse Tiburtino da Ponte Mammolo al Polo Universitario “La Sapienza” e il giro delle Mura, consentendo alle due ruote anche il transito nelle corsie preferenziali. Accanto a ciò sono state proposte agevolazioni per l’acquisto di biciclette, sulla falsariga del Bonus Bici, ed è stata avanzata la proposta di limitare la velocità a 30 km/h in alcuni dei suddetti tratti.

Virginia Raggi ha confermato la svolta verso una mobilità sostenibile e bike friendly ai microfoni di Radio Cusano Campus: “Nella ripresa, per evitare che le nostre città siano invase dalle auto – ha spiegato la sindaca – stiamo lavorando su alcune direttrici comuni: privilegiare per chi può il trasporto attraverso bici o mezzi dolci come monopattini. Stiamo lavorando per realizzare rapidamente delle corsie ciclabili, stiamo pensando di dedicare a Roma le controlaterali delle strade grandi alla ciclabilità”. La prima cittadina ha inoltre sottolineato di aver richiesto al Governo di riaprire velocemente i negozi di biciclette, una misura necessaria anche per “scoraggiare il traffico privato perché, pur rimettendo a regime il trasporto pubblico, rischiamo di essere invasi dalle auto”.

La spinta propulsiva per ergere la bicicletta a volano della ripresa non si è limitata alla sola Capitale. A Bologna, ad esempio, la Consulta della Bicicletta sta valutando la creazione di una “rete ciclabile di emergenza”, proprio per venire incontro alle nuove condizioni in cui si troveranno a muoversi i cittadini. Il lockdown e la riduzione drastica del traffico veicolare ha inoltre prodotto il fisiologico miglioramento della qualità dell’aria, con gli ambientalisti che hanno insistito sulla necessità di affidarsi alla mobilità dolce. A tal proposito Legambiente ha scritto all’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) proponendo un menu composto da cinque ricette per incoraggiare la mobilità sostenibile. Le soluzioni prospettate passano attraverso l’implemento della rete delle piste ciclabili, gli incentivi all’acquisto e all’utilizzo delle e-bike, contributi al bike-sharing e a sistemi moderni di mobilità sostenibile. Istanze che, a sua volta, l’ANCI ha avanzato con il Governo, con l’obiettivo di trovare una linea condivisa per sostenere il progetto.

Completano il quadro Milano e Torino. Il sindaco del capoluogo lombardo, Giuseppe Sala, ha ipotizzato il finanziamento dell’acquisto di biciclette da parte del Governo, considerando questo mezzo di trasporto come il più efficace per contrastare il problema del sovraffollamento del trasporto pubblico. Nel capoluogo piemontese, invece, la Consulta della mobilità ciclistica e della moderazione del traffico ha avanzato la possibilità di chiudere i controviali al traffico automobilistico, riservandone l’uso alle bici. La sindaca Chiara Appendino si è detta favorevole, evidenziando la necessità di fare investimenti sulla mobilità individuale sostenibile per accelerare l’ingresso alla Fase 2.

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A cura di Leonardo Ubrig Delfino

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