Piste Ciclabili, i Paesi Bassi si confermano all’avanguardia e cominciano ad usare plastica riciclata

Riciclare la plastica costruendo piste ciclabili. Non è fantascienza (nel vero senso della parola), ma è una pratica tecnologica che è stata testata nei Paesi Bassi, stato notoriamente all’avanguardia nel campo della mobilità sostenibile e dell’attenzione all’ecologia. Ebbene, nella cittadina di Zwolle (circa 120mila abitanti) nel 2018 era stato posto in essere, come sperimentazione, un tratto di una pista ciclabile realizzato in plastica riciclata. Quello olandese era il primo tentativo al mondo in tal senso. Si tratta proprio di un “pezzetto”, visto che sono 30 metri all’interno di una strada già esistente. Ma i risultati sono stati più soddisfacenti, tanto che “PlasticRoad” (questo il nome del prodotto) è stato promosso a pieni voti, sotto tutti i punti di vista.

Per costruire i sopracitati 30 metri, il gruppo Wavin, azienda attiva leader europeo nel campo delle tubazioni in materiale plastico per l’edilizia residenziale, non residenziale e per le opere di ingegneria civile, ha utilizzato circa una tonnellata di plastica riciclata: l’equivalente di più di 200mila bicchieri monouso. L’occasione per il superamento dell’esame da parte di PlasticRoad è caduta a fine maggio, quando è stato registrato il milionesimo passaggio sul tratto di pista ciclabile in questione. Quasi due anni e un milione di biciclette dopo, le condizioni del manto erano ancora ottime, a fronte anche delle normali intemperie che si sono succedute nei mesi.

Il progetto ha fatto registrare la riduzione delle emissioni di CO2 dal 50 al 70 per cento rispetto alla posa in opera di una pista ciclabile “normale”, realizzata quindi in asfalto. E i promotori dell’idea fanno sapere che la versione definitiva della pavimentazione studiata, interamente ottenuta da plastica riciclata, potrà essere 2,5 volte ancora più resistente rispetto al prototipo. Inoltre, si pensa a destinare PlasticRoad, oltre che alle piste ciclabili, ai parcheggi, ai marciapiedi e persino ai cortili scolastici. Insomma, la tecnologia al servizio dell’ambiente può davvero galoppare.

“Lavorando in stretta collaborazione con tutti i nostri clienti siamo riusciti a dimostrare che il nostro innovativo concetto legato alla mobilità sostenibile, che si basa su una strada prefabbricata realizzata in plastica riciclata, non è una semplice chimera ma è assolutamente fattibile e praticabile – spiegano Marcel Jager e Anne Koudstaal, fra i promotori del progetto PlasticRoad – L’iniziativa nata nel 2018, che è stata testata anche a Giethoorn (un’altra cittadina dei Paesi Bassi, ndr) ora è prontissima per la produzione industriale. Un’impresa di cui siamo incredibilmente orgogliosi”.

L’azienda starebbe infatti per mettere in funzione la linea di produzione: peraltro, la pista ciclabile in plastica riciclata è già disponibile per gli ordini e le prime consegne potrebbero essere effettuate già nel 2021. Insomma, in alcune parti del mondo, la tecnologia al servizio dell’ambiente e della mobilità sostenibile sta davvero pedalando a gran velocità. Con numerosi chilometri da realizzare promessi da molte città italiane come Roma e Milano, con i nuovi fondi promossi per il prossimo biennio a sostegno della ciclabilità urbana, ora non resta che sperare che anche nel nostro paese qualcuno voglia investire in questa direzione.

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A cura di Francesco Mitola

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