Di ieri la notizia della destinazione, da parte del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, di 137,2 milioni di euro allo sviluppo delle piste ciclabili urbane. Il provvedimento del dicastero guidato da Paola De Micheli è stato approvato e si propone di assegnare e ripartire i fondi di cui sopra fra i vari Enti territoriali. Potranno quindi beneficiarne Città metropolitane, Comuni capoluogo di Città metropolitana, capoluoghi di provincia o di regione, comuni con popolazione residente superiore ai 50mila abitanti e anche comuni che sono sede legale di un’istituzione universitaria.
A prendere posizione sul decreto è l’Associazione Nazionale Comuni Italiani, chiaramente parte in causa nella questione, visto che gli interventi sono principalmente di competenza dei municipi: “Questo è un provvedimento atteso, che conferma che le risorse ci sono – scrive l’ANCI in una nota – Ora però c’è bisogno di semplificare e adeguare le regole affinché i comuni e le città che beneficeranno dei fondi possano effettivamente rispettare la tempistica degli interventi finanziati (che saranno in larga parte relativi a creazione e sviluppo delle singole reti di piste ciclabili – ndr), che dovranno concludersi entro 18 mesi dalla pubblicazione del decreto”.
Oltre a misure di semplificazione del Codice degli Appalti per una più rapida attuazione degli interventi da parte dei comuni, l’ANCI, il cui presidente è il sindaco di Bari Antonio De Caro, rilancia alcune delle sue proposte, chiedendo di “cambiare subito il Codice della strada. Occorre consentire il doppio senso ciclabile, realizzare le piste ciclabili in strada tracciando velocemente segnaletica orizzontale che aiuti automobili, ciclisti e pedoni a stare in strada in maniera ordinata. E occorre realizzare vicino alle scuole e nei quartieri residenziali strade a bassa velocità dove i pedoni, le bici, i monopattini possano muoversi in sicurezza”.
In estrema sintesi, le richiesta dei comuni italiani sono: “Più sicurezza, meno velocità ma soprattutto meno burocrazia. È questa la formula della mobilità del futuro”.