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Incidente fatale per una ciclista toscana. La donna si trovava in sella alla sua bici quando è stata investita da un auto in località Pieve al Toppo, nell’aretino, lungo la strada che porta a Badia al Pino nel comune di Civitella. La vittima è una settantottenne, finita in terra per cause ancora in corso di accertamento, che è deceduta nell’ospedale di Siena poco dopo il ricovero. Subito dopo l’incidente erano giunti sul posto i carabinieri e gli operatori del 118 che avevano tentato varie volte di rianimare la donna, purtroppo senza successo, prima di trasferirla con l’elisoccorso al nosocomio senese in codice rosso.
Si tratta purtroppo di una notizie simile a molte altre già lette in questo periodo post lockdown, con la fase 3 che ha fatto già un numero cospicuo di vittime tra tutte le fasce di età. Il trend dell’aumento degli incidenti dopo la quarantena imposta dal Covid 19, inoltre, non è soltanto un’esclusiva italiana, come dimostrano i dati che arrivano da Oltralpe, ma un problema quanto meno europeo che necessità di interventi delle autorità per essere risolto.
Dopo il lockdown, infatti, un mix di incentivi proposti, appelli diretti delle istituzioni, riduzione dei mezzi pubblici e paura di salire sugli stessi per il timore di essere contagiato, ha spinto alle stelle i dati di acquisto e di utilizzo delle bici, ma di contro nulla o quasi è stato fatto per aumentare la sicurezza degli utenti deboli della strada. La situazione per certi versi può essere considerata inaspettata, ma dopo lo smarrimento iniziale è necessario prendere dei provvedimenti immediati, come invocato nelle scorse settimane dal ct Davide Cassani e dalla ciclista Vittoria Bussi, che chiedevano rispettivamente punizioni maggiori per chi provoca incidenti e sensibilizzazione verso la presenza dei ciclisti in strada.
