Fondazione Michele Scarponi, a Jesi parte campagna “Installa l’antivirus, scegli la bici”

Il Comune di Jesi ha deciso di far partire una campagna di sensibilizzazione con la collaborazione della Fondazione Michele Scarponi. Il risultato sono dei maxi manifesti che tra pochi giorni campeggeranno per la città marchigiana, famosa anche per avere dato i natali al CT della Nazionale di calcio Roberto Mancini. Si tratta anche di una “seconda casa” per Michele Scarponi, per questo la Fondazione, dedicata alla promozione della sicurezza sulle strade, ci ha tenuto a collaborare per questa ambiziosa finalità. Inoltre, Jesi sta lavorando all’introduzione di alcune “zone 30” con l’ambizione di estenderle il più possibile per favorire la coabitazione tra automobili e mobilità dolce.

Marco Scarponi, insieme alle autorità locali, spiega che l’emergenza Coronavirus “ha fatto così riscoprire la bici come mezzo alternativo e l’importanza di mettere al centro valori come la salute, l’occupazione degli spazi pubblici, la tutela della qualità dell’aria”. Per questo il Comune sta pensando di diventare “Zona 30”, limitando la velocità a 30 chilometri orari come stanno pianificando alcune metropoli europee. “Non è un danno per l’automobilista ma una maniera di stare meglio tutti, serve un cambio di mentalità nei confronti di modelli non più attuali”, aggiunge il fratello del campione scomparso ad aprile 2017 in seguito dopo essere stato investito mentre si allenava nella sua Filottrano.

L’architetto Pecci, consulente del Comune, aggiunge che stanno “valutando l’idoneità di diverse zone residenziali di Jesi all’introduzione del limite a 30 km orari”. L’assessore all’ambiente Cinzia Napolitano ricorda invece che i rappresentanti in parlamento del territorio si stanno impegnando “affinché il Governo sostenga i Comuni in questa direzione, anche con l’introduzione di apposite modifiche al Codice della Strada”.

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A cura di Giampaolo Evangelista

Architetto OAPPC della Provincia di Pavia, matricola 1182

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