Strada urbana ciclabile, doppio senso ciclabile, norme specifiche per le corsie riservate alle bici. Tutto questo, sotto forma di modifiche al Codice della Strada, faceva parte di un emendamento al Decreto Rilancio, in corso di esame presso le Camere in queste settimane: ebbene, pare che tutto questo sia sparito. L’emendamento in questione era stato inserito dal deputato Luciano Nobili, ma al momento non ve n’è più traccia. Non sono mancate le reazioni delle associazioni legate alle due ruote, ma anche dall’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani), che già nelle scorse settimane era stata particolarmente sensibile all’argomento.
A prendere posizione è anche l’Associazione Nazionale Ciclo e Motociclo Accessori con le parole del presidente di Confindustia ANCMA, Paolo Magri: “Abbiamo appreso con sorpresa da fonti parlamentari del ritiro dell’emendamento al Decreto Rilancio, in fase di conversione e finalizzato a introdurre alcune importanti modifiche al Codice della Strada: è una decisione che prende in contropiede il mondo delle due ruote”.
L’ANCI, come detto, non l’ha presa bene, altroché: “Siamo stupiti e preoccupati del fatto che i lavori parlamentari relativi all’art. 229 del Dl Rilancio non stanno andando nella direzione giusta – scrive Marco Granelli, assessore alla Mobilità del comune di Milano – Si auspicava una importante presa di posizione in favore di una mobilità realmente sostenibile, con interventi normativi attesi da anni nei confronti della mobilità ciclabile, che garantissero maggiore diffusione e soprattutto maggiore sicurezza ai fruitori delle due ruote nelle nostre città. I Comuni italiani hanno già operato investimenti importanti in tal senso ed ora si attendono un impegno adeguato dal legislatore. Sono in corso di realizzazione opere con proprie risorse e con quanto le amministrazioni hanno a disposizione. Per questo non si comprende la difficoltà e la resistenza quando la ciclabilità è in grado di risolvere al tempo stesso criticità di sicurezza pubblica, ambientale, di organizzazione della città. La salute e la sicurezza dei cittadini – chiude Granelli – sono prioritarie in questo momento e le modifiche che aspettiamo sono una risposta seria, immediata e senza oneri per il Governo”.
Una prima risposta è arrivata dal deputato del Movimento 5 Stelle, Diego De Lorenzis, vicepresidente della Commissione Trasporti della Camera: “Le misure per la mobilità ciclistica saranno riproposte nel prossimo provvedimento utile, atteso che a luglio è previsto in aula l’esame sulle modifiche al Codice della Strada”, le sue parole diffuse attraverso la sua pagina Facebook. Insomma, la rivoluzione della mobilità ciclabile nelle città italiane sembra essersi arenata nelle segrete stanze della politica nazionale… Una dinamica che non manca di ricordare quello che sta succedendo con il Bonus Bici, rallentato da una diatriba in atto per decidere la documentazione necessaria. Almeno, intanto, sono stati stanziati altri venti milioni.