Cicloturismo, proposte in tutta Italia dai Luxury Bike Hotels

Continuano gli investimenti nel cicloturismo in Italia. Le strutture ricettive messe in ginocchio dalla pandemia, infatti, hanno trovato proprio negli appassionati di bicicletta un filo di speranza a cui aggrapparsi per salvare capra e cavoli in questo difficile 2020. Iniziative interessanti come quelle promosse in Sardegna, con la prima associazione di categoria dedicata, o in Friuli Venezia Giulia, con l’installazione di due carrozze dedicate al trasporto di bici sulla linea Trieste – Tarvisio che porta ai piedi della ciclovia Alpe Adria, hanno già dato i loro frutti facendo aumentare del 26% il cicloturismo in Italia.

Un’ulteriore novità interessante è quella arrivata da Luxury Bike Hotels, che ha pensato dei pacchetti ad hoc per gli appassionati di bici o comunque per le famiglie che vorranno trascorrere delle vacanze all’insegna della bici, fornendo appositi bike room, officina per interventi veloci e piccole manutenzioni, fino a zona lavaggio e servizio noleggio, anche di bici a pedalata assistita. Il progetto di Luxury Bike Hotels coinvolge tutta l’Italia da Nord a Sud, partendo dalle Dolomiti e da Cortina d’Ampezzo fino ad arrivare alle Valli d’Itria in Puglia passando per la Toscana con Montalcino e i Colli del Chianti, in modo che il cicloturismo possa estendersi anche alla parte meridionale del paese, dove al momento sembra arrancare.

“La bicicletta è il mezzo ideale per immergersi nella natura e i percorsi sono delineati in base alle esigenze degli ospiti per creare esperienze uniche come sempre facciamo a Borgo Egnazia – dice Aldo Melpignano, proprietario e managing director – Sotto questo punto di vista, siamo fortunati: il territorio ha una conformazione naturale tale da permettere una grande varietà di tracciati. I più esperti potranno sfidare se stessi in percorsi più lunghi con impegnative variazioni altimetriche; gli appassionati e i più piccoli potranno invece passeggiare ammirando il paesaggio inconfondibile della macchia mediterranea e scoprire la Valle d’Itria su percorsi più pianeggianti e lineari”.

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A cura di Nino De Maio

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