Nasce Sardegna Cicloturismo, prima associazione di categoria no-profit legata al turismo in bicicletta dell’isola. L’obiettivo è la promozione del territorio e dialogare con le istituzioni. In un periodo di fortissimo sviluppo della bicicletta, che è entrata prepotentemente nell’agenda del governo con molte iniziative a partire dal Bonus Bici, l’associazione vuole riunire, sotto un’unica sigla, tutti gli operatori del settore, accomunati tra loro dal proporre un turismo basato sull’uso delle due ruote. Inoltre, desidera avviare un dialogo diretto con le istituzioni, sia a livello locale che regionale, con lo scopo di progettare infrastrutture specifiche e di promuovere la Sardegna anche all’estero come meta privilegiata per gli appassionati della bicicletta.
Sardegna Cicloturismo vuole, dunque, valorizzare la Sardegna sul mercato internazionale quale meta privilegiata per il cicloturismo, instaurando legami solidi sia con la società civile che con le istituzioni per promuovere la sicurezza stradale, argomento sul quale in questi giorni si è espresso anche Davide Cassani, e la tutela del territorio. Consapevoli che, soprattutto in era post-Covid, il cicloturismo può rappresentare una risorsa importante per lo sviluppo economico di un territorio, i promotori dell’iniziativa vogliono realizzare una rete tra gli operatori del settore e le attività produttive e di servizi, anche attraverso l’attivazione di convenzioni dedicate. L’associazione si rivolge pertanto sia alle persone fisiche, come ad esempio le guide cicloturistiche ed ambientali, sia alle persone giuridiche, quali noleggi e tour operator, nella figura di un loro rappresentante, che volessero affiliarsi.
“Siamo consapevoli dell’importanza che il Cicloturismo ricopre tra le forme di turismo attivo e di come sia in grado di generare importanti volumi d’affari, sia per le economie locali che per i tour operator internazionali e gli operatori professionisti – hanno spiegato i promotori dell’iniziativa – La Sardegna rappresenta una meta ideale per questa forma di turismo, grazie al clima mite, alla bellezza e varietà del suo territorio e ad una rete stradale extraurbana poco trafficata che ben si presta ad essere percorsa dagli amanti delle due ruote”.
Mentre da un lato si stanno sviluppando gli investimenti a livello sportivo per portare alla rinascita del Giro di Sicilia, l’isola si conferma così molto interessata al mondo del pedale in tutte le sue sfaccettature, potendo proporre scenari variegati che possono corrispondere alle esigenze di vari profili di ciclisti. Sia in termini di disponibilità economica, che di tipologia di interessi.
“L’isola è in grado di attrarre un considerevole numero di visitatori, tra pedalatori occasionali, amatori e sportivi, con differenti capacità di spesa e, a ragion veduta, può ambire a competere con realtà consolidate ed affermate come Maiorca e le Isole Canarie, solo per citare due esempi – aggiungo dal comitato – Ora più che mai, pensando alla ripresa post-COVID, è indispensabile puntare sul cicloturismo e sul turismo attivo per aiutare l’economia della Sardegna: i nostri visitatori portano reddito diffuso e non generano problemi di distanziamento sociale”.