Potrebbe bastare anche lo scontrino per usufruire del Bonus Bici. Malgrado nelle indicazioni iniziali fosse stato chiarito che era necessaria la fattura per poter chiedere il rimborso, secondo le ultime anticipazioni il Governo potrebbe essere venuto incontro a coloro che hanno già acquistato. Il problema infatti nasce soprattutto dal fatto che il provvedimento è stato attivato anche con retroattività, ovvero dal 4 maggio 2020, pertanto chi ha acquistato prima non necessariamente ha chiesto fattura, non sapendo fosse necessaria. Per ovviare a questo problema si è deciso di far valere anche il cosiddetto scontrino parlante, ovvero quello in cui viene specificato il bene acquistato in maniera chiara. Potrebbe tuttavia servire anche il codice fiscale dell’acquirente, il che ovviamente andrebbe a creare un ulteriore scoglio per coloro che hanno acquistato in precedenza.
Intanto, si confermano le tempistiche di metà luglio che vi avevamo indicato in precedenza per la messa online ufficiale del sito in cui chiedere il rimborso dell’acquisto effettuato. In quel momento terminerà inoltre la prima fase, quella in cui prima si compra e poi si viene rimborsati. Il sito permetterà infatti da quel momento di avere un buono (sempre 60% del prezzo di acquisto per un massimo di 500 euro). Il ticket elettronico andrà poi speso presso i rivenditori autorizzati aderenti all’iniziativa. A quel punto al momento dell’acquisto, da effettuare entro trenta giorni, pagheremo solo il 40% oppure il prezzo totale decurtato di 500 euro.
Ricordiamo che per accedere all’erogazione del Bonus Bici sarà necessario collegarsi su un apposito sito del Ministero dell’Ambiente, nel quale saranno richieste le credenziali SPID. Si tratta del Sistema Pubblico di Identità Digitale, necessario già per molti servizi online, richiedibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate e su altri provider.
Grazie all’aumento dei fondi già stanziato nelle scorse settimane da Sergio Costa, che ha richiesto ulteriori coperture al Parlamento oltre ad aver recuperato soldi anche nel suo dicastero, il plafond a disposizione del Bonus Bici è arrivato ora almeno a 220 milioni. Il Ministro dell’Ambiente sperava di poter raddoppiare i 120 milioni iniziali, ma comunque sembra ormai scongiurata l’ipotesi di un Click Day. Era questo infatti uno dei grandi timori che in queste ultime settimane stavano creando agitazione e polemiche, mentre intanto si erano impennate (fino ad arrivare spesso ad esaurimento scorte) le vendite di bici soprattutto, ma anche degli altri mezzi interessati dal Bonus Mobilità contenuto nel Decreto Rilancio