Nelle grandi città il bike sharing ha già raggiunto i livelli di diffusione pre-Covid

Il bike sharing galoppa. Anzi, pedala a grande velocità. La diffusione del servizio di condivisione delle biciclette nelle città italiane sarebbe infatti già tornato ai livelli su cui si assestava prima che infuriasse la pandemia da Covid-19. A dirlo è un’analisi dell’Osservatorio Nazionale Sharing Mobility svolta nelle realtà di Roma, Milano, Torino, Bologna, Cagliari e Palermo, riportata da Repubblica: ebbene, i numeri dicono che l’utilizzo del servizio di mobilità condivisa ha recuperato già 60 punti percentuali rispetto all’inevitabile crollo risalente al periodo di confinamento imposto dall’emergenza sanitaria.

Detto che è imperiosa anche la risalita dell’utilizzo dei monopattini (+70 per cento rispetto al periodo segnato dal Covid-19), i dati dimostrano una volta di più come il desiderio di una mobilità sicura e sostenibile sia tangibile nelle scelte degli italiani. “Dopo la tragedia Covid – le parole del ministro dell’Ambiente, Sergio Costa – sta cambiando il nostro modo di vivere, in particolare nelle grandi città e sono lieto che si faccia il punto sulla mobilità sostenibile per andare sempre più verso una normalità ecologica”.

Secondo l’indagine dell’Osservatorio Nazionale Sharing Mobility, ancora a pandemia in corso il 69 per cento degli intervistati ha dichiarato che era pronto a riprendere l’utilizzo del bikesharing. E, dovendo esprimere su una scala di valori da 1 a 5 la sicurezza percepita delle diverse modalità di trasporto, il campione intervistato premiava i mezzi in condivisione con un punteggio migliore quando non prevedono un abitacolo (3,3 il punteggio ottenuto dal bike sharing) e metteva all’ultimo posto il trasporto pubblico (1,8). Dall’indagine è emerso quindi che gli italiani non ritengono i servizi di mobilità condivisa pericolosi e non hanno intenzione di mettere in discussione le abitudini consolidate prima della pandemia: i servizi leggeri con biciclette, scooter e monopattini sono quindi quelli preferiti in questo momento.

“L’obiettivo di mobilità sostenibile di questo paese – le parole di Raimondo Orsini, coordinatore dell’ Osservatorio Sharing Mobility – è ridurre l’uso dell’automobile e quindi anche il suo tasso di proprietà, che è tra i più alti al mondo. Non è solo necessario, è possibile. I servizi di condivisione dei mezzi possono essere un’alternativa al calo della domanda del trasporto pubblico e un alleato delle città per limitare la congestione delle strade”.

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A cura di Francesco Mitola

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