Andare in bicicletta fa bene. Lo dimostrano gli studi, può confermarlo chiunque faccia di una salutare pedalata il proprio pane quotidiano. Fonte di energia, detonatore di fatica e stress, la bici è considerata sempre più il mezzo del futuro. Del resto anche l’adozione del Bonus Bici e l’implemento della rete delle piste ciclabili volgono lo sguardo in quella direzione. Sempre più italiani stanno (ri)scoprendo il piacere di una passeggiata in bicicletta. Come approcciarsi a questo mezzo di trasporto se si è alle prime armi? Come scoprire i benefici della bicicletta e renderli routine dei nostri giorni? Scopriamo, in dieci semplici consigli, come iniziare ad andare in bici nel modo giusto.
Andare in bicicletta: consigli base per i neofiti
La bici fa bene, purché si sappia come far girare la ruota. Per un neofita è fin troppo facile commettere errori che possano minare l’entusiasmo iniziale. Andare in bicicletta in modo sano significa soprattutto non strafare e imparare a conoscere il proprio corpo. Ovviamente prima di mettersi in sella si rende opportuno un ripasso delle regole del Codice della Strada. Vediamo, con pochi semplici passi, come massimizzare i benefici di andare in bicicletta.
1. Meno teoria, più pratica
Prima di iniziare ad andare in bicicletta è indispensabile documentarsi. Quale modello scegliere? Quali caratteristiche privilegiare? Molto dipenderà da età, trascorsi sportivi, budget e tempo a disposizione. Le valutazioni sono altamente soggettive, ma la regola è una: non perdere più tempo del dovuto con la teoria. Una volta giustapposte tutte le esigenze, infatti, vale la pena gettarsi nella mischia. Informarsi è un valore aggiunto, sovraccaricarsi di fonti rischia di trasformarsi in un boomerang. Dopo aver preso coscienza di ciò che potete o sapete fare, è il momento di iniziare a pedalare.
2. Fare un check-up della bicicletta
State iniziando con una bici nuova o una bici usata? Dal nostro punto di vista fa davvero poca importanza. Andare in bicicletta equivale ad instaurare un vero e proprio rapporto di fiducia col proprio mezzo. Metterlo nelle migliori condizioni di esprimersi deve essere una nostra priorità. Prima di partire, dunque, bisogna fare tutte le verifiche del caso: provvedere a gonfiare le gomme, regolare l’altezza della sella, stringere il manubrio e avvitare i pedali. Soltanto una volta completate tutte queste operazioni si è davvero pronti a partire.
3. Come scegliere l’abbigliamento giusto (occhio alla visibilità)
L’abbigliamento tecnico da ciclista è consigliato se si effettuano uscite più impegnative. Per i ciclisti alle prime armi possono bastare anche un pantaloncino provvisto di fondello e una maglietta a maniche corte. Con una stagione che tende al caldo è fondamentale non coprirsi troppo, ma questa regola è utile in qualunque periodo dell’anno. In genere più si suda e maggiore è il rischio di ammalarsi. Se si inizia con una bici da corsa, però, bisogna prestare attenzione alle scarpe e comprare subito quelli con le “tacchette” da agganciare ai pedali a sgancio rapido. In qualunque caso, sia pure per un’uscita in bici di cinque minuti, è indispensabile dotarsi di un casco protettivo e privilegiare abbigliamento ad alta visibilità.
4. Accessori e documenti: cosa portare con sé
In questo caso bisogna distinguere per argomento. Il primo consiglio è quello di affidarsi a qualche tutorial per imparare a cavarsela in caso di necessità. L’inconveniente più diffuso riguarda la foratura, per cui serviranno una camera d’aria, una piccola pompa e un cucchiaino per scavare la gomma. Sul fronte alimentare è basilare portare con sé una borraccia d’acqua. In base alla durata dell’uscita è consigliato avere una banana, una barretta energetica o panini con la marmellata. In questo caso, però, bisogna prevedere un’uscita di almeno due ore, che sconsigliamo se si è alle prime armi. Avere con noi il cellulare è utile, a condizione di disporre delle tasche. In queste vanno messi anche i documenti d’identità e un foglio con le informazioni mediche di rilievo. Inserirlo nella tasca non aggiunge peso e può rivelarsi determinante in caso di incidente.
5. Cominciare per gradi
Pedalare fa bene, a condizione di non esagerare. Quando si inizia ad andare in bicicletta può essere sufficiente anche una passeggiata di mezzora. Non superare l’ora di attività, almeno la prima volta. L’entusiasmo è cattivo consigliere e la troppa foga non fa mai bene. Un fisico non allenato non è infatti abituato a sforzi eccessivi e va gestito con cura. Ne va del nostro interesse per la disciplina e della disponibilità a tornare presto in sella.
6. Con chi andare? Da soli o ben accompagnati
Questa regola è valida sempre, non soltanto la prima volta. Andare in bicicletta da soli significa imparare a conoscersi e a gestire il proprio fisico e i suoi limiti. In compagna, invece, ci si diverte di più. Per le prime volte, soprattutto con il distanziamento sociale da attuare, è meglio pedalare in solitaria. Naturalmente, in futuro, sarà giusto approfittare di ogni occasione in cui si possa apprendere qualcosa da chi ha maggiore esperienza su strada.
7. Posizione in bici: come stare in sella e dove guardare
Come stare in sella, dove tenere le mani sul manubrio, verso quale orizzonte calibrare lo sguardo. Andare in bicicletta corrisponde a far propri questi trucchi del mestiere. Quando si sale in sella la prima volta, è necessario stare comodi. Bisogna verificare che dalla sella si riesca a toccare terra con i piedi, una minima misura di sicurezza per partire sereni. Una volta in marcia, soprattutto quando la velocità si alza, bisogna sempre avere le dita sulle leve dei freni. Solo in questo modo, ricordando di pinzare con più intensità la leva del freno anteriore, si potrà essere pronti per schivare le insidie. In nessun caso bisogna guardarsi i piedi o alle spalle se si è alle prime armi. Gli occhi vanno tenuti fissi sulla strada davanti a noi: man mano che la velocità aumenta, bisogna fissare un orizzonte più lontano. Soltanto così si riuscirà a prevedere una buca o un ostacolo improvviso.
8. Quale percorso scegliere?
Per i primi giri in bici bisogna sempre affidarsi a percorsi noti. Strade o sentieri più vicini possibili alla nostra abitazione e sui quali ci sentiamo sicuri. Rispetto a qualche anno fa, grazie allo sviluppo dei device e dei GPS, perdersi è meno facile. Non bisogna però dimenticare che in caso di necessità dovremo farci “recuperare” da qualcuno. Quindi quanto più si è vicini alla propria casa, tanto più si agevolerà il compito agli eventuali soccorritori. Ovviamente guai a scegliere percorsi difficili. Tanta sana pianura, possibilmente con poche curve, deve rappresentare il menu per i primi tempi. Progredendo con allenamenti e abilità nella conduzione del mezzo si potrà variare la scelta.
9. Concedersi il meritato riposo
Quello di andare per gradi è un concetto trasferibile anche al post allenamento. Una volta rientrati a casa ci si deve concedere il meritato riposo. Saper staccare la spina e dare tempo al fisico di metabolizzare lo sforzo è il modo migliore per farsi tornare la voglia di bicicletta. Inizialmente, quindi, bisognerà imparare a convivere con gli inevitabili dolorini delle prime volte. Solo una volta passati si potrà tornare in sella, magari aumentando durata e chilometri dell’uscita.
10. Curare l’alimentazione
Andare in bicicletta non equivale a diventare professionisti (e guai a sentirsi tale, soprattutto nelle manovre), ma non deve neanche farci essere sprovveduti. Le prime uscite comporteranno un fisiologico aumento dell’appetito. Favorire il recupero idratandosi e alimentandosi correttamente, servirà a recuperare prima le energie. E a tornare subito in splendida forma per la prossima uscita.