Rendere l’Italia un paese a misura di bici è un’operazione che passa anche attraverso l’implemento della rete di piste ciclabili. La pandemia da Covid-19 sta modificando la geografia della mobilità in tutto il mondo. Mentre crolla la fiducia nei confronti dei mezzi pubblici, considerati inoltre a rischio per la sicurezza per la loro incapacità di favorire le regole sul distanziamento sociale, sempre più cittadini si stanno convertendo alla mobilità sostenibile. L’adozione del Bonus Bici e alcune importanti novità normative, come l’inserimento della Casa Avanzata nel Codice della Strada, stanno facendo il resto. Non a caso soltanto nel mese di maggio si è registrata un’impennata nelle ricerche e nelle vendite delle biciclette, a conferma di una svolta ormai tangibile.
Da par loro le Regioni e le amministrazioni comunali si stanno (finalmente) attivando per aggiornare la viabilità urbana. Gli investimenti maggiori portano la firma delle grandi città, ma da Nord a Sud gli sforzi sono comuni. Sempre più italiani, insomma, si trovano a familiarizzare con termini come ciclovie, corsie ciclabili e bike lane. Con l’obiettivo di imparare ad usarle con responsabilità nel più breve tempo possibile, grazie anche a un’opera di educazione alla materia e sensibilizzazione alla materia che si rende necessaria. Prima del lockdown, invece, quali erano le regioni e le città più bike friendly? In quale comune italiano c’è il rapporto migliore tra popolazione e chilometri di piste ciclabili?
Piste ciclabili d’Italia, classifica per città: eccellono i comuni dell’Emilia Romagna
A condurre la ricerca è stato Holidu, il motore di ricerca specializzato in case vacanza su dati di Open Street Maps, stilando il ranking in base alla densità delle piste ciclabili Italia in rapporto alla popolazione residente. I risultati fanno registrare un dominio assoluto dell’Emilia Romagna, con ben sei centri nella top ten delle città a misura di bici.
1. Ferrara
L’area urbana della cittadina estense conta oltre 150 chilometri di ciclovie per una media di 1,14 metri per abitante. La più famosa misura quasi 9 chilometri e circumnaviga il centro correndo lungo le mura della città vecchia, iniziando e concludendosi a Porta degli Angeli. Il recente stanziamento del Fondo Regionale ha inoltre destinato ulteriori 700.000 euro per la realizzazione di piste ciclabili in questa città.
2. Reggio Emilia
Qui la densità media è leggermente inferiore (1,13 metri) ma il totale dei chilometri aumenta fino a 195 chilometri. Per chi decide di godersi la città in bici, il consiglio è quello di pedalare lungo il percorso che conduce alla Reggia di Rivalta. Particolarmente apprezzato è anche il sistema integrato Bicittà, che consente deposito, noleggio e assistenza per la bici al costo di 1,50 euro l’ora. Lo stanziamento del MIT per questo comune ammonta a 860mila euro.
3. Modena
Con i suoi 198 chilometri e 340 metri, Modena è la città con la rete ciclabile più lunga d’Italia. I suoi cittadini dispongono di 1,07 metri “ciascuno” per pedalare. Particolarmente suggestiva è la ciclovia che attraversa la Valle dei Ciliegi. Dai fondi 2020 erogati dal MIT, 911.000 euro sono quelli destinati al comune di Modena.
4. Bolzano
La prima “intrusa” nel monopolio emiliano-romagnolo è il capoluogo del Trentino-Alto Adige (regione in cui di recente il Bonus Bici è stato ampliato anche ai comuni più piccoli), con i suoi 76 chilometri di ciclovie per una densità di 0,71 metri ad abitante. In città è presente un servizio di bike sharing, mentre tra i progetti per il futuro prossimo c’è una pista ciclabile “direttissima” dal centro a Bolzano su.
5. Padova
Il Veneto fa il suo ingresso nella classifica grazie alla città di Sant’Antonio, con i suoi 150 chilometri di ciclabili e una densità di 0,67 metri per abitante. Di rilievo è la ciclovia di 35 chilometri che collega la città a Vicenza. Nelle scorse settimane, inoltre, quella patavina è diventata una delle prime città italiane a realizzare Bike Lane.
6. Piacenza
Riecco l’Emilia Romagna col centro aderente al progetto ComuniCiclabili di FIAB e firmatario del PAIR nel mese di maggio. 67 chilometri totali e 0,65 metri per abitante erano i dati aggiornati al 2019, mentre il MIT ha recentemente messo sul piatto 368.777 euro per aggiornare i percorsi presenti e crearne di nuovi.
7. Parma
La città ducale vanta 107 chilometri e una densità di 0,55 metri. Spicca la Parma Bike & Food Valley con i suoi 70 chilometri, mentre i 974mila euro stanziati dal MIT serviranno anche a creare le ciclabili “soft”, ovvero disegnate sull’asfalto delle strade senza particolari infrastrutture se non la segnaletica orizzontale e verticale.
8. Forlì
Stesso numero di chilometri di Parma ma densità per abitante che si “ferma” a 0,51 metri. I 667.000 euro messi a disposizione dal MIT dovranno qui servire per accontentare tutta la cittadinanza, considerando che nelle scorse settimane si è registrata una “biciclettata di protetsta” per la realizzazione di ciclovie in quartieri in cui ancora scarseggiano.
9. Trento
La ciclabile dell’Adige consente di arrivare fino a Bolzano o Verona ed è il fiore all’occhiello dei 55 chilometri (0,47 metri per abitante) di Trento. Dal Lago di Garda fino alle Dolomiti, i percorsi da scoprire in questa regione sono decisamente mozzafiato.
10. Venezia
Completa la top ten l’affascinante meta turistica lagunare. Qui l’accesso alle bici è vietato nel centro storico, ma ci si può rifare lungo tutto il lido, raggiungendo anche padovano e trevigiano. Per chi osa c’è anche la possibilità di sconfinare nella provincia di Ferrara, creando un ideale filo conduttore tra i vertici di questa classifica. Ben 121 sono i chilometri totali, con una densità di 0,46 metri per abitante.
Piste ciclabili d’Italia, classifica per Regione: comanda il Friuli, fatica il Sud
La classifica cambia i connotati se si passa dal “piccolo al grande”. Grazie a un’estensione geografica minore, infatti, a fare la voce grossa è il Friuli Venezia Giulia, regione bike friendly per antonomasia con una densità di piste ciclabili pari a 2,08 metri per abitante. Completano il podio il Trentino-Alto Adige (2,01) e il Veneto (0,96), mentre l’Emilia Romagna deve accontentarsi del quarto posto con 0,93 metri, precedendo Valle d’Aosta (0,85) e Lombardia (0,82). Più distanziate Marche (0,54) e Piemonte (0,49), mentre la prima regione del Centro, il Molise (0,48), si classifica soltanto nona precedendo la Toscana (0,34). Resta evidente il gap tra regioni settentrionali e meridionali, se si pensa che in fondo alla classifica si trovano Calabria (0,08 metri), Sicilia (0,05), Campania (0,04) e Basilicata (0,03), con densità che in alcun modo si possono paragonare a quelle delle regioni del Nord, richiedendo un tempestivo e massiccio intervento per adeguarsi all’imminente rivoluzione della mobilità.
Questi dati sono confermati anche dall’ultimo rapporto di Confartigianato sul “bike to school” e “bike to work”, ovvero l’utilizzo della bici per andare a scuola o recarsi sul posto di lavoro. Una maggiore propensione all’uso della bicicletta in città si apprezza infatti nella provincia di Bolzano, con 61 persone ogni 1.000 abitanti, in Emilia-Romagna (49 su 1.000), in Veneto (45 su 1.000), nella provincia di Trento (35), in Friuli-Venezia Giulia (34) e in Toscana (33).