È di cinque vittime, a fronte di oltre 50 sinistri, il bilancio drammatico degli incidenti in bici avvenuti sulle strade italiane nella prima settimana di riapertura del lockdown. Dopo quasi due mesi di forte riduzione del traffico veicolare, con gli spostamenti concessi soltanto per esigenze lavorative o per estrema necessità, il ritorno all’attività sportiva e motoria su strada si lascia alle spalle una macabra scia di sangue. Il conteggio si limita soltanto ai decessi avvenuti a causa di incidenti su strada e di cui è stata data notizia e non tiene conto, ad esempio, di quelli avvenuti per altre ragioni, come ad esempio un malore improvviso. Alle cinque vittime della strada si sommano purtroppo anche alcuni feriti gravi, con la fase 2 che si è aperta sotto i peggiori auspici.
Soltanto nel 2018, come rilevato da ISTAT, sono stati 219 i ciclisti vittime di incidenti stradali in Italia. Tra questi 188 sono stati gli uomini, 31 le donne. Particolarmente colpiti gli over 65, i cui decessi (112 in tutto) superano la metà (51,9%) del totale. Nonostante un decremento su base annua pari al 13,8%, i ciclisti si rivelano insieme ai pedoni gli utenti più deboli della strada. Anche per questo, oltre alla necessità di ridurre il traffico nelle grandi città per favorire il distanziamento sociale tra gli individui, il Governo italiano si sta adoperando per incoraggiare la mobilità dolce. L’imminente introduzione del Bonus Bici dovrebbe garantire un incentivo di 500 euro per l’acquisto di una nuova due ruote o uno sconto del 60% sul prezzo d’acquisto in caso di spesa inferiore.
Le grandi città italiane sono tra le più colpite dal fenomeno degli incidenti in bici e per questo si stanno attivando per aumentare i chilometri di corsie ciclabili e rendersi sempre più bike friendly. A Milano sono stati 802 i sinistri con velocipedi denunciati nel 2018, con un numero di vittime di circa 70 ogni anno. Bologna, Firenze e Roma si attestano invece intorno ai 200 incidenti ogni anno, ma il dato va preso necessariamente con le molle. La statistica si riferisce infatti soltanto ai sinistri denunciati. Si stima inoltre che circa un terzo delle cadute in bicicletta sia provocate dalla collisione con un veicolo, con il rischio che aumenta sulle arterie più trafficate o con scarsa visibilità.