Cicloturismo, lo studio: dove e come viaggiano gli italiani

Cicloturismo, arrivano i primi studi sul fenomeno. L’Università dell’Insubria ha infatti diffuso i risultati della sua Indagine nazionale, attuata in collaborazione con la Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta e condotta su un campione di 940 cicloturisti italiani, persone che scelgono la bicicletta per i propri viaggi in Italia e in Europa. I risultati sono più che interessanti, tanto più ora che le due ruote sembrano aver assunto un ruolo primario nel tempo libero degli italiani, anche in seguito a tutto quanto ha lasciato in eredità lo scoppio della pandemia da Covid-19. La bici infatti è un mezzo perfetto per mantenere il tanto richiesto distanziamento sociale.

Ebbene, l’indagine in questione ha prima di tutto portato alla luce quelle che sono le richieste più pressanti da parte di chi pratica cicloturismo. Le più ricorrenti sono il traffico controllato su strade condivise con veicoli a motore, un’adeguata segnaletica lungo gli itinerari e la disponibilità di informazioni dettagliate sui percorsi ciclabili. Inoltre, Condizioni favorevoli per agevolare la scelta di una vacanza sulle due ruote sono anche la sicurezza e la cura dei percorsi, la facilità di accesso a strutture alberghiere per cicloturisti e la disponibilità di servizi di prevenzione del furto come ciclo-parcheggi custoditi.

Sarà forse per questi motivi che ben il 43 per cento degli intervistati ha dichiarato di aver affrontato viaggi in bicicletta all’estero. Sono Austria, Germania e Francia i Paesi con il maggior numero di visite all’interno del campione studiato, sia per la vicinanza con l’Italia, sia per la presenza di percorsi cicloturistici conosciuti e ben organizzati, che offrono anche tappe culturali nelle città attraversate. Nella fetta di coloro che hanno preferito lo Stivale, le destinazioni più ricorrenti sono quelle del Nord-Est (38 per cento, trainate da Veneto e Trentino Alto Adige), seguite dal Nord-Ovest (27 per cento) e dal Centro (20 per cento), in particolare la Toscana. Altre regioni stanno comunque provando a mettersi al passo con una serie di progetti volti a stimolare proprio il turismo in bicicletta.

In merito alla soddisfazione dei servizi di ricettività, dove le attenzioni alle necessità primarie dei viaggiatori con bici al seguito sono sempre presenti (ricovero per riporre le bici, officina attrezzata, lavanderia), si nota che le strutture italiane puntano al benessere della persona con servizi dedicati, come ristorazione attenta a livello nutrizionale, assistenza medica e fisioterapica, strutture per il relax e per lo sport (palestra, piscina), mentre quelle all’estero mettono al centro delle loro offerte la bicicletta e i servizi informativi connessi agli itinerari.

Chi ha fatto una vacanza in bicicletta si dichiara propenso a ripeterla, con preferenza però per tornare a pedalare all’estero coinvolgendo anche amici e conoscenti. Il 30 per cento degli intervistati è partito direttamente da casa con la sua due ruote, mentre il 32 per cento utilizza per il suo viaggio da cicloturista il treno. Su questo aspetto, la sottolineatura di Antonio Dalla Venezia, coordinatore di Fiab Veneto: “Il binomio treno+bici si rivela ancora una volta un elemento fondamentale per la crescita del cicloturismo nel nostro Paese e conferma le scelte virtuose e vincenti fatte da alcuni territori, come il Nord Est, dove gli investimenti in infrastrutture per la ciclabilità sono stati accompagnati da iniziative e servizi di intermodalità per i viaggiatori in bicicletta”.

“Le risposte fornite dalla prima indagine sul nazionale cicloturismo condotta con un campione di persone che hanno già fatto vacanze in bicicletta, offrono chiari e importanti elementi in merito a esigenze e abitudini di chi si muove sulle due ruote – le conclusioni di Elena Maggi e Daniele Crotti,  del Dipartimento di Economia dell’Università degli Studi dell’Insubria –  Considerazioni e aspetti che ci auspichiamo siano di aiuto e sprone alle istituzioni per orientare in modo decisivo le risorse verso il turismo in bicicletta quale fonte sostenibile di rilancio economico del turismo nel nostro Paese, con vantaggi per l’intero indotto e per la valorizzazione di aree territoriali ancora parzialmente inesplorate”.

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A cura di Francesco Mitola

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