Il Bonus Bici è realtà, ma fino a un certo punto. Come ogni decreto attuativo, infatti, anche il Bonus Mobilità necessità di essere convertito in legge. Inserito nell’articolo 225 del Decreto Rilancio (ovvero il numero 34 del 19 maggio 2020), il buono che garantisce il 60% del rimborso fino a 500 euro per l’acquisto di una bicicletta o altri mezzi comparati non è ancora effettivo. Se i decreti legge hanno superato la doppia approvazione delle aule (Camera e Senato), si deve lavorare successivamente a quelli che vengono poi chiamati decreti attuativi, ovvero le misure che servono per renderli effettivi.
Un procedimento complesso, che coinvolge inevitabilmente un gran numero di ministeri. Ad esempio, i 13 decreti legge previsti dal governo necessitano complessivamente di 165 decreti attuativi. Superata l’approvazione del Parlamento, per implementare una legge si passa per ministeri e le agenzie che devono completare e rendere attuative le norme, con le difficoltà spesso dovute soprattutto al reperimento effettivo dei fondi stanziati.
Bonus Bici: dai 120 milioni iniziali nel decreto legge ai 220 previsti ora nel decreto attuativo
Nel caso del Bonus Bici sui fondi si è lavorato soprattutto da parte del Ministero dell’Ambiente, con il supporto dei Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Ai 120 milioni iniziali Sergio Costa è riuscito ad aggiungerne 70, copertura sempre trovata nei fondi dell’Ambiente, chiedendone poi 50 dai fondi parlamentari. Le ultime indiscrezioni, visto che il decreto attuativo ancora non è completo, riportano che si è arrivati a 220 milioni con l’obiettivo di evitare il temuto clickday. Il dicastero sta dunque lavorando per cercare di finalizzare la questione, ma per il momento il Bonus Bici non è ancora stato adottato ufficialmente.
Ci sono al momento ancora alcune questioni aperte che vanno risolte prima di poter portare a conclusione una delle misure su cui i media si sono maggiormente concentrate in queste settimane. Il provvedimento sicuramente entrerà in vigore, ma serviranno ancora alcune settimane per poterne conoscere i dettagli attuativi e definitivi, in particolare riguardo le possibilità di rimborso. Le ultime modifiche dei giorni scorsi hanno riguardato la possibilità di usufruire di uno “scontrino parlante”, ipotesi che inizialmente era stata respinta, ma che si è resa necessaria considerando la retroattività del provvedimento inserito nel DL Rilancio.
Bonus Bici: entrata in vigore prevista a metà luglio
Ovviamente, in una situazione così straordinaria come quella creata dall’emergenza covid-19, le necessità di velocità e prontezza, nel comunicare e nell’agire, si scontrano con quelli che sono i tradizionali tempi burocratici. Dei 103 decreti attuativi necessari per il Decreto Rilancio, al momento solo nove sono stati già adottati visto che ben 75 articoli su 266 richiedono provvedimenti attuativi. Di questi molti hanno bisogno di strumenti aggiuntivi e ulteriori interventi normativi per entrare pienamente in vigore. Il che ovviamente richiede tempo e risorse. Sono dinamiche fisiologiche del processo decisionale e legislativo, che tuttavia si tende a dimenticare in un periodo di crisi in cui si chiede una risposta immediata.
E così, se alcuni hanno scadenze naturali o comunque inserite nel testo varie ragioni, bisogna cominciare da quelli, scalando poi la realizzazione degli altri. Al momento dunque sono circa 1/5 i decreti entrati effettivamente in vigore e tra questi non c’è il Bonus Bici. Per questo esiste comunque una scadenza, prevista per i 60 giorni dalla pubblicazione in gazzetta ufficiale (avvenuta il 19 maggio), alla quale ci stiamo avvicinando sempre più e verso la quale il Ministero dell’Ambiente ha mostrato di volersi far trovare pronto.